Lungoparma
Il Torrente Parma divide la città in due parti dalle caratteristiche molto diverse: nella parte orientale troviamo le sedi del potere, le dimore delle famiglie nobili, i complessi monumentali e il fulcro religioso della città, mentre ad ovest è situata una zona dal sapore più popolare. La devastante piena nel XII secolo deviò il corso dell'acqua verso occidente, facendo nascere la prima cinta muraria.
FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:
La parmigiana
La ragazza con la valigia
Aida Zepponi, una ragazza madre sventata quanto generosa che si guadagna da vivere come cantante e ballerina, è scaricata dal suo ultimo compagno occasionale. Attraverso un numero di telefono ne rintraccia l’abitazione, a Parma, dove conosce il fratello del playboy, Lorenzo, un sedicenne timido e sensibile che è subito attratto da lei. Dapprima la aiuta economicamente, poi la sistema in un albergo di lusso e cerca invano di farla riassumere nel locale di Riccione in cui lavorava. Informato dalla zia di Lorenzo, don Pietro, il sacerdote che gli dà lezioni di matematica, incontra Aida e la convince a lasciare la città. Tornata sulla riviera adriatica, la giovane è raggiunta da Lorenzo proprio mentre sta per accettare le proposte di un figuro del sottobosco dello spettacolo. Infastidito dall’intrusione, l’uomo malmena il ragazzo. Sulla spiaggia, Lorenzo e Aida si abbandonano a un abbraccio struggente. Poi Lorenzo prende il treno del ritorno, lasciando una busta ad Aida. Questa la apre, scoprendo che dentro non c’è una lettera d’addio, ma un fascio di banconote.
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I virtuali
In un torrido agosto nella deserta e assolata Parma, Marco, regista, e il suo amico Andrea, sceneggiatore, devono scrivere un film per la televisione, i cui protagonisti sono un padre, una madre e un bambino. I due vogliono terminare al più presto il loro lavoro per essere pagati dal produttore, il quale li obbliga a infarcire la storia di disgrazie per aumentare il potenziale audience televisivo. Ben presto essi entrano in crisi di idee. Hanno difficoltà a scrivere un film lontano dalle loro intenzioni creative; per Marco è anche una crisi d'identità, perché sente di negare gli insegnamenti poetici del suo maestro Cesare Zavattini. I dubbi lo perseguitano, gli procurano delle vere e proprie visioni nelle quali vede come reali due dei personaggi del film che sta scrivendo. La madre e il bambino, che dopo la morte del padre sono disperati per le sequenza di disgrazie a cui sono sottoposti, si ribellano e cercano da Marco rassicurazioni sul loro futuro di personaggi. Una crisi visionaria più forte delle altre lo destina a una ricovero al pronto soccorso, dove viene imbottito di sedativi. Al suo ritorno giunge la notizia che il film è slittato e che il produttore non pagherà fino all'autunno inoltrato. Andrea lascia Marco e se ne torna a Roma. Dopo aver cacciato a fatica l'ultima visione dei personaggi che lo tempestano di richieste sul prosieguo della sceneggiatura, Marco prende la bicicletta e lascia la città. Pedala, pedala, pedala, arriva fino all'argine di un fiume e...
Voglio una donnaaa!
Mario Becchi, in prigione per atti osceni in luogo pubblico, racconta la sua vita a Marta, una giovane psicologa che assiste i detenuti. Mario, considerato un maniaco sessuale, è in realtà un povero diavolo la cui vita è stata un susseguirsi di episodi tragicomici. Può un bambino andare a vedere i fidanzati far l'amore in macchina e trovarci il padre con la sua maestra? Può un uomo andare in coma a 20 anni per tre volte per distrazione? Mario, sì. Perché pensa sempre alle donne. Le ama tutte, ma non ne ha mai posseduta una. Tutti i suoi tentativi di accoppiamento falliscono miseramente, finché un giorno viene sorpreso con il tipico impermeabile ad inseguire una suora nel parco. Ma è proprio un maniaco sessuale? O non sarebbe meglio definirlo un "Forrest Gump dell'amore"?