Faenza

Città della provincia di Ravenna, Faenza sorge sulla Via Emilia tra mare e collina.

Nota in tutto il mondo per le sue ceramiche, la cui tradizione si origina già dal XII secolo, Faenza si compone di veri gioielli urbanistici come Piazza del Popolo, con il Palazzo del Podestà e il Palazzo Municipale, e Piazza della Libertà con il Duomo quattrocentesco.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

La Cina è vicina

La Cina è vicina

REGIA: Marco Bellocchio
ANNO: 1967

Imola. Si avvicinano le elezioni amministrative e Carlo, un ambizioso ragioniere iscritto al Partito Socialista Unificato (PSU), aspira a diventare assessore. Ma i suoi compagni di partito, per accattivarsi l'elettorato borghese, decidono di offrire la candidatura al professor Gordini Malvezzi. Deluso, Carlo riesce tuttavia a farsi assumere in qualità di factotum dal professore, mirando a sposarne la sorella Elena. Il giovane, già fidanzato con la segretaria di Malvezzi, Giovanna, è talmente accecato dal desiderio di migliorare la propria posizione sociale che va fino in fondo. Giovanna si vendica rendendogli pan per focaccia con il professore. La dinamica assurda degli incontri fra persone appartenenti a diverse classi sociali è raccontata da Bellocchio in modo grottesco, con toni a tratti caricaturali. Molti i temi cari al regista piacentino: dalla corruzione degli ambienti familiari al trasformismo politico, dalla satira sugli ambienti borghesi allo descrizione dello squallore provinciale.

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Fuori uno sotto un altro... arriva il passatore

REGIA: Giuliano Carnimeo
ANNO: 1972

Storia del mitico bandito romagnolo Stefano Pelloni, detto il "Passatore". Le forze dell'ordine assistono impotenti alle scorribande criminali di Pelloni perfino quando, con la sua banda al completo, svaligerà una sala teatrale. 

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Gli occhi, la bocca

Gli occhi, la bocca

REGIA: Marco Bellocchio
ANNO: 1982

Giovanni, già da tempo emigrato a Roma dove fa l'attore, torna alla casa natia in una città di provincia ricca e industriosa perché Pippo, il fratello gemello è morto suicida. Nevrastenico, prigioniero di frustrazioni, egli rifiuta l'idea che il fratello si sia suicidato. Si fa prendere dai rimorsi. Lotta fra l'amore per una giovane donna, Vanda, e i fortissimi sensi di colpa verso la madre (per tranquillizzare quest'ultima le apparirà travestito da Pippo come se venisse dall'oltretomba). Disprezza Vanda, una donna amorale, incinta di Pippo e concausa della di lui morte. Giovanni è andato ad insultarla ma invece si avventura in un amore burrascoso continuamente minacciato dal fantasma del fratello.

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Il più lungo giorno

REGIA: Roberto Riviello
ANNO: 1998

Siamo intorno al 1930: nel manicomio di Castel Pulci Dino Campana incontra lo psichiatra Pariani; da questo incontro nasce una amicizia e a lui Dino racconta gli episodi fondamentali della sua esistenza. Sarà lo zio Mario, malato di mente, ad occupare gran parte dei ricordi del poeta relativi alla sua infanzia. Ed è proprio a causa del forte legame che unisce Dino a questa 'strana' ed imbarazzante presenza che la famiglia decide di mandare il piccolo in collegio a Faenza; questa esperienza però sarà fortemente traumatizzante per il bambino. Iniziano in questo periodo le sue prime esperienze di scrittura poetica, che vengono derise pubblicamente da un professore di lettere di scarsa sensibilità. I suoi insuccessi determinano un clima di grande delusione nella famiglia. In paese viene già considerato un matto. Sarà il padre Giovanni ad abbandonare a tradimento il figlio al manicomio di Imola.

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