Il mulino del Po

Sul finire dell’Ottocento, nella campagna ferrarese, Berta Scacerni e Orbino Verginesi, due giovani fidanzati di origine contadina, vogliono presto sposarsi ma devono far fronte a una serie di problemi: la famiglia di lei è costretta a dar fuoco al proprio mulino sul Po per impedire che i finanzieri, giunti all’improvviso per un controllo, scoprano il contatore manomesso per evadere la tassa sul macinato; quella di Orbino rischia l’escomio dalla terra che lavora da generazioni se non rispetta le direttive del dispotico proprietario. L’adesione dei Verginesi alle leghe socialiste causa l’allontanamento e successivamente lo strappo con la famiglia di Berta, diffidente nei confronti del sindacato e dell’imminente sciopero generale dei braccianti. Accusati di crumiraggio, gli Scacerni continuano a lavorare nel nuovo mulino nonostante siano boicottati dal resto del paese, mentre Berta e Orbino non rinunciano al loro sogno, ma la tensione crescente fra braccianti e mugnai creerà nuove difficoltà ai due amanti.