Bologna cittĂ 

Via Santo Stefano

La strada prende il nome dal complesso di S. Stefano, conosciuto anche come le Sette Chiese, posto nella vicina Piazza. Dopo un primo tratto di origine ottocentesca la strada si dipana fino ad arrivare alla omonima Porta. Numerosissimi sono gli edifici di notevole interesse come palazzo Vizzani o il palazzo Zani.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

La banda Casaroli

REGIA: Florestano Vancini
ANNO: 1962

Anno 1950: la cronaca nera registra, nello spazio di poche settimane, quattro rapine compiute ai danni di istituti bancari. Un'auto "1400" di colore grigio è stata vista fuggire dopo la rapina compiuta a Roma. A Bologna l'agente Marotta scopre che un'autorimessa della città ha noleggiato una "1400", corrispondente ai dati della macchina usata dai rapinatori, a Paolo Casaroli. Presentatosi per una indagine nell'abitazione del Casaroli, il Marotta viene ucciso dal capobanda che si dà alla fuga con Corrado il suo braccio destro. I due salgono su un tram poi, per sfuggire al posto di blocco della polizia, si rivolgono a un tassista, che rifiuta di aiutarli e viene assassinato. Casaroli e Corrado salgono a bordo dell'auto, ma nessuno dei due riesce a guidare. Corrado, vista la impossibilità di salvarsi, si uccide mentre Casaroli, colpito più volte, viene arrestato. Anche un terzo membro della banda, Gabriele, finisce suicida in un cinema.

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Una bella grinta

REGIA: Giuliano Montaldo
ANNO: 1964

A Bologna l'ambizioso Ettore Zambrini vorrebbe far fortuna, e non contento di possedere una piccola azienda di prodotti tessili, imposta un grandioso stabilimento mentre è già finanziariamente allo scoperto. Anche con la moglie Luciana, il suo atteggiamento è stato di egoistico possesso, con la conseguente separazione di fatto e il tradimento della moglie con uno studente. Quando Luciana accetta di tornare da lui, Ettore è nel pieno della crisi finanziaria. Scoperta l'identità dell'amante della moglie si libera di lui. Un anno dopo lo troviamo insieme all'impellicciata Luciana presso la nuova fabbrica dove troneggia il suo nome.

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Dichiarazioni d'amore

REGIA: Pupi Avati
ANNO: 1994
Bologna 1948. Attraverso le vicende sentimentali, familiari e scolastiche di un gruppo di ragazzi quindicenni che abitano nello stesso 
quartiere e frequentano la stessa scuola, il film racconta la vita della gente di quel primo dopoguerra italiano. Dado, soprannome del giovane protagonista della storia, è un sognatore. Un po' timido, impacciato, difficile al rapporto con gli altri. Con la sua testimonianza si conoscono le ragazze delle quali via via s'innamora follemente, i suoi temutissimi insegnanti, i suoi parenti e soprattutto i suoi amici. Il film è una raccolta di storie e personaggi del passato, riportati alla luce nei nostri giorni facendo divenire contigui due momenti che il tempo ha separato con il passare degli anni. Tutto questo attraverso una ragazza, Sandra Gordini, spiata a tradimento in un momento difficile della sua vita.
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Hanno rubato un tram

Hanno rubato un tram

REGIA: Aldo Fabrizi
ANNO: 1953

Cesare Mancini, conduttore di tram, è un abilissimo giocatore di bocce; e questa sua non comune abilità finisce coll'irritare il controllore, inducendolo a notare e segnalare inesorabilmente ogni infrazione al regolamento, commessa dal Mancini. Accade un giorno che Mancini, in un momento di distrazione, investe una donna. La cosa non ha gravi conseguenze; ma il controllore non manca di segnalare immediatamente il fatto alla direzione, che priva Mancini del grado di conduttore facendone un bigliettaio. Mancini sopporta a stento la degradazione inflittagli: la sua irritazione si rivela nel contegno di fronte ai passeggeri, che provoca nuovi rapporti sfavorevoli. Mancini cerca di correggersi; ma una domenica il suo tram è preso d'assalto dalla folla. Succede un parapiglia, il controllore rimprovera Mancini, che seccato abbandona la vettura. Questo gesto gli vale la sospensione dal servizio per tre mesi. Mancini nasconde alla famiglia i suoi guai, ma la verità viene a galla. In un concorso per l'elezione della reginetta dei tramvieri, risulta vincitrice la figlia di Mancini; ma, conosciutasi la particolare situazione del padre, l'elezione viene annullata. Mancini, dopo aver vagato per la città, si sente portato da una forza irresistibile al deposito, dove s'impadronisce di un tram, che guida in una corsa senza mèta, raccogliendo una piccola folla di passeggeri. La polizia, avvertita, arresta il Mancini. Al processo la favorevole deposizione del controllore fa assolvere l'imputato, che viene riassunto in servizio. 

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La lampada di Wood

REGIA: Lavinia Capogna
ANNO: 1994

La vita di Laura, una ragazza bolognese poco più che ventenne, simpatica ed estroversa, scorre serena, divisa tra l'affetto per la madre, con cui ha un rapporto di intesa e di confidenza, gli studi universitari e un gruppetto di amici ben affiatati. Ma casualmente due incontri sovvertono la sua vita: il primo è quello con Giulia, una ragazza affascinante e problematica, con cui Laura stringe un rapporto di amicizia; il secondo è quello con Pietro, un giovane restauratore romano che sta lavorando ad un affresco medievale in un'importante chiesa cittadina. Con Pietro, che è un ragazzo sensibile, premuroso e solitario, nasce un'amicizia che sfocerà in una storia d'amore. Questi incontri portano Laura ad una crescita e ad una maturazione interiore che la condurranno a fare delle scelte inaspettate.

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Un matrimonio

REGIA: Pupi Avati
ANNO: 2013

La lunga storia d'amore di due bolognesi, Francesca e Carlo (ispirata a quella dei genitori del regista), dal 1948 al 2005, anno in cui festeggiano le nozze d'oro. I due, superando numerose difficoltà, dalle differenze politiche e sociali, alle diverse relazioni che, nei momenti di distanza, hanno entrambi intrapreso, fino all'opposizione dei genitori di lei, riescono infine a sposarsi. Il matrimonio verrà coronato dall'arrivo di due figli, più l'adozione di una terza, che è anche la voce narrante della serie.

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Il papĂ  di Giovanna

REGIA: Pupi Avati
ANNO: 2008

Bologna 1938. Michele Casali si trova a vivere una situazione disperata: Giovanna, sua figlia unica ancora adolescente, ha ucciso per gelosia la sua migliore amica. La ragazza viene ritenuta non sana di mente e rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Durante questo periodo l’unica persona che si occupa di lei è il padre, confermando quel legame particolare dal quale avevano completamente esclusa la mamma Delia. Nell’inverno del 1953, in una Bologna che sta ricostruendosi dopo i massacri della guerra, nel buio di un piccolo cinema, Delia incontra lo sguardo della figlia Giovanna, ormai guarita. La madre non avrà più incertezze, deciderà che proveranno a ricominciare una nuova vita, questa volta assieme.

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