Anni Quaranta dell'Ottocento. In un piccolo paese della Romagna pontificia, Barbara è innamorata di Stefano, temuto brigante locale noto come "il Passatore", che ricambia i suoi sentimenti. La donna, tuttavia, obbligata dallo zio parroco don Morini, sta per sposarsi con un altro uomo. Quando tutto è pronto per l'inizio della cerimonia, il Passatore irrompe nella chiesa e dopo un'accesa colluttazione uccide il rivale per poi fuggire. La sera stessa fa visita a Barbara, che le rivela di essere ancora innamorata di lui. In quella compare don Morini, che chiede al bandito di pentirsi del delitto commesso, ma Stefano si dà alla macchia e in poco tempo mette in piedi una banda di malviventi operante tra Faenza e Forlì. Feroce ma generoso, il Passatore devolve spesso in beneficenza il ricavato dei furti. Ma dopo il fortunato colpo al teatro di Forlimpopoli, don Morini decide di denunciarlo alle autorità. Stefano viene a saperlo, tende un agguato al parroco e lo uccide. Sulla sua testa pende ora una taglia di tremila scudi. Barbara, sconvolta e desiderosa di vendetta, mobilita tutto il villaggio per mettersi alla ricerca dell'ex amante.