La voce della luna
"Un film sull'assenza di un sentimento, di un'ideologia; sulla frammentazione e sullo sbriciolamento contemporanei. […] Ma sopra ogni altra cosa quello che mi ha spinto a fare il film era la voglia di viaggiare per le strade di campagna vere o ricostruite, di notte o di giorno, fermandomi dove più mi piaceva, insieme a due attori comici come Benigni e Villaggio, ubbidendo alla mia vera vocazione di capocomico teatrale. M’illudo d'aver fatto non un paese ma 'il paese', un superpaese italiano con la piazza sulla quale s'affacciano in un coacervo, la chiesa gotica, la rocca rinascimentale, il palazzetto umbertino, il palazzo razionalista del fascismo, la chiesa post-moderna fatta di plastica trasparente. Un insieme di facciate ovvie, un paese invisibile".
Federico Fellini
“Avevo da sempre in mente di fare un film sui contadini, sulla campagna vista come una dimensione sconosciuta (…) le stalle, le bestie, gli animali, i temporali, il giorno, la notte, le pietre, le nuvole, tutto questo mondo panico, magico, e pensavo che potesse essere proprio lo stimolo, il nutrimento per un film che raccontasse proprio una parte dell’Italia che veramente il nostro cinema ha sempre ignorato, l’Italia contadina”.
Federico Fellini