Deserto rosso
La storia di Giuliana è calata nel paesaggio inquinato e alienante della zona industriale ravennate; al porto e ai fumi delle fabbriche chimiche fa riscontro una Ravenna rigida, invernale, quasi sempre deserta e cromaticamente reinventata dal regista ferrarese. La tormentata protagonista, affetta da una grave forma di depressione, è tornata recentemente da una clinica psichiatrica dove è stata ricoverata dopo aver tentato il suicidio, al quale nel film si fa spesso riferimento definendolo “un incidente stradale”. Il marito Ugo, un dirigente aziendale, è assente e non capisce il senso d’inadeguatezza provato dalla moglie nei rapporti sociali e affettivi, la sua profonda insoddisfazione nei confronti della scialba vita borghese; Giuliana sogna di fuggire su una spiaggia deserta e tenta a più riprese di uscire dalla propria gabbia esistenziale, alla ricerca di un equilibrio introvabile, finendo per rassegnarsi a una realtà ripetitiva e meschina.