Piazza di Porta Ravegnana
Piazza Ravegnana, la piazza sovrastata dalle due torri, si chiamava anticamente piazza degli Strazzaroli per via del palazzo dei Drappieri, che dal 1963 accoglie la Libreria Feltrinelli. La piazza ospita anche la statua di S. Petronio, il santo protettore della città, e il porticato laterale della chiesa di S. Bartolomeo, la cui facciata da su Strada Maggiore.
FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:
E allora mambo
Fortezza Bastiani
La guerra degli Antò
Gli Antò sono quattro ragazzi punk di una ventina d'anni di Montesilvano, un piccolo centro dell'Abruzzo. Si chiamano tutti e quattro Antonio e per distinguersi hanno quattro soprannomi: Antò Lu Zombi che fa il postino, Antò Lu Malatu, che fa l'infermiere, Antò Lu Zorru che fa il giornalista su un giornale locale e infine Antò Lu Purk, il più grande del gruppo. Il paese sta stretto a Lu Purk che decide di scappare. Lu Zorru riceve nel frattempo la cartolina militare. È arruolato nel contingente che parte per il golfo Persico, l'unica strada è la diserzione. Dei due si perde qualsiasi notizia, ma...
Hanno rubato un tram
Cesare Mancini, conduttore di tram, è un abilissimo giocatore di bocce; e questa sua non comune abilità finisce coll'irritare il controllore, inducendolo a notare e segnalare inesorabilmente ogni infrazione al regolamento, commessa dal Mancini. Accade un giorno che Mancini, in un momento di distrazione, investe una donna. La cosa non ha gravi conseguenze; ma il controllore non manca di segnalare immediatamente il fatto alla direzione, che priva Mancini del grado di conduttore facendone un bigliettaio. Mancini sopporta a stento la degradazione inflittagli: la sua irritazione si rivela nel contegno di fronte ai passeggeri, che provoca nuovi rapporti sfavorevoli. Mancini cerca di correggersi; ma una domenica il suo tram è preso d'assalto dalla folla. Succede un parapiglia, il controllore rimprovera Mancini, che seccato abbandona la vettura. Questo gesto gli vale la sospensione dal servizio per tre mesi. Mancini nasconde alla famiglia i suoi guai, ma la verità viene a galla. In un concorso per l'elezione della reginetta dei tramvieri, risulta vincitrice la figlia di Mancini; ma, conosciutasi la particolare situazione del padre, l'elezione viene annullata. Mancini, dopo aver vagato per la città, si sente portato da una forza irresistibile al deposito, dove s'impadronisce di un tram, che guida in una corsa senza mèta, raccogliendo una piccola folla di passeggeri. La polizia, avvertita, arresta il Mancini. Al processo la favorevole deposizione del controllore fa assolvere l'imputato, che viene riassunto in servizio.