La casa dalle finestre che ridono
Stefano arriva in un piccolo paese della bassa ferrarese per ripristinare un affresco raffigurante il martirio di San Sebastiano, dipinto in una chiesa da un folle artista locale noto come il “pittore delle agonie” e morto suicida trent’anni prima; il parroco, a differenza del giovane restauratore, mostra di non gradire molto l’opera, che giudica eccessivamente cruda. A pranzo, Stefano incontra l’amico Antonio, che gli parla di alcune sue inquietanti scoperte fatte intorno al dipinto e a una fantomatica “casa dalle finestre che ridono”, ma il protagonista sulle prime non gli dà troppo peso. A spezzare la strana, eccessiva calma della cittadina padana c’è Coppola, un tassista alcolizzato e collerico che una sera, in preda all’ubriachezza, minaccia i concittadini di «dire tutto». Presto Stefano inizia a ricevere varie telefonate in cui qualcuno gli intima di non occuparsi dell’affresco e lasciare il paese. Spaventato ma allo stesso tempo incuriosito dalle numerose stranezze, avvia un’indagine personale sulla vita del pittore dalla quale emergono verità agghiaccianti.