Fondato come monastero certosino nel 1452, per volontà del duca Borso d'Este, fu completato nove anni dopo. Originariamente lontano dal centro abitato, come imponeva la regola dell'ordine, il complesso venne inglobato qualche decennio dopo nell'Addizione Erculea. Si trova adesso al numero 1 di Via Borso d'Este. Ercole I, successore di Borso, ordinò anche la costruzione del Tempio di San Cristoforo (Piazza Borso d'Este, 50) la cui facciata, rimasta incompiuta, venne poi abbellita nel XVIII secolo da un monumentale portale marmoreo. All'interno è possibile ammirare le pregevoli decorazioni del Roselli e del Bastianino. Dopo le soppressioni del governo napoleonico, in seguito alle quali furono allontanati i monaci, la chiesa venne riaperta al culto nel 1813 e l'area circostante fu adibita a cimitero cittadino. I recenti restauri hanno restituito al tempio la funzione di monumento fra i più significativi del patrimonio ferrarese; tuttavia, a causa degli importanti danni arrecati dal terremoto del 2012, l'edificio è ora visitabile solo parzialmente.