Bologna città

Basilica di San Giacomo Maggiore

Situata in Piazza Rossini, la piazza del Conservatorio posta nel cuore della zona universitaria, la chiesa di San Giacomo Maggiore fu iniziata nel 1267 e di questa primitiva costruzione rimangano la facciata col portale a leoni, il fianco a lesene romaniche e parte del campanile. Lo stile romanico fu successivamente adattato alla Rinascenza, di cui risentono anche gli interni, che ospitano tra gli altri pregevoli elementi la Cappella Bentivoglio e la Cappella Poggi.

FILM GIRATI IN QUESTA LOCATION:

Il cuore altrove

Il cuore altrove

REGIA: Pupi Avati
ANNO: 2003
Nella Roma del 1929, il sarto papale Cesare, preoccupato per l'indole mite e acquiescente del figlio Nello, lo convince a trasferirsi a Bologna 
per fare un pò di esperienze nella vita e con le donne. Qui il ragazzo occupa una pensione con un bizzarro compagno di stanza, il napoletano Domenico. La vita di Nello cambierà con l'incontro della dolce Angela, una ragazza bellissima e misteriosa.
scheda del film

PHOTOGALLERY

Disonora il padre

REGIA: Sandro Bolchi
ANNO: 1978

Ernesto è il figlio di un fascista della prima ora.Nasce a Pianaccio, sui monti dell'Appennino emiliano, e diventa uomo a Bologna, dove abbraccia la causa della Resistenza partigiana in un paese sconvolto dalla guerra. La vicenda di Ernesto - giornalista del Resto del Carlino, amante e poi compagno di una donna più grande, anche lei antifascista - è quella di un'Italia che cerca faticosamente di rialzarsi dopo un conflitto dalle ripercussioni economiche e sociali pesantissime. 

scheda del film

Lavorare con lentezza

REGIA: Guido Chiesa
ANNO: 2004
Bologna 1977. Squalo e Pelo accettano di rapinare su commissione la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti scavando un tunnel sotterraneo.
Per alleviare gli sforzi, si portano appresso una radiolina, e finiscono per incappare sulle frequenze fm 100.6 mhz di Radio Alice. Prima, che 
potesse esistere qualcosa chiamato mao-dadaismo non lo potevano nemmeno sospettare. Decidono di andare a verificare di persona. Attorno 
alle vicende dei due simpatici lestofanti, Guido Chiesa affastella un ritratto del '77 bolognese vivace e festoso, attraversato da punte di ironia e dolore. Lavorare con lentezza frulla eventi e personaggi in un panorama che trae forza dalla coralità dell'esperienza. Dice il regista: "Abbiamo 
voluto raccontare tante storie con la esse minuscola. È l'insieme delle storie a comporre il significato del film, che ognuno legge e vive secondo  la sua cultura, età, provenienza". L'utopia della libertà del tempo libero convive con i traffici di in ricettatore filosofo e del suo socio marsigliese,  la rivoluzione sessuale con le chiacchiere degli ex partigiani al bar, la fantasia al potere si confronta con la concretezza di facce, gesti, muri, canzoni.  Chiesa, che sulla radio bolognese aveva già realizzato un documentario dal titolo Alice è in Paradiso, non ha timore di mettere anche troppa carne  al fuoco e di sparare molte cartucce visive a effetto. Quel che emerge, soprattutto, è un flusso di energia. Che pare spegnersi con la morte di  Francesco Lo Russo in via Mascarella e, il giorno dopo, con l'irruzione della polizia nei locali di via del Pratello.
scheda del film