Ferrara
Ferrara: l'addizione erculea di Biagio Rossetti, la “città non finita” di Bruno Zevi. Grazie al suo piano urbanistico è nel Rinascimento la prima città moderna d'Europa. Come suggerisce Renzo Renzo, la città non finita, secondo un criterio che l'ha pensata disponibile agli sviluppi futuri, fugge e si perde per le sue lunghe strade, verso l'orizzonte della campagna. I muri, le chiusure, gli arresti sono soltanto ai lati della strada, da un palazzo all'altro, lasciando immaginare misteriosi giardini (Bassani inventa per i Finzi Contini un giardino grande come non esiste a Ferrara).
Ferrara è la città di Michelangelo Antonioni, che qui nasce il 29 settembre 1912 e trascorre gli anni della formazione prima della discesa a Roma nel 1939, e di Giorgio Bassani che, nato a Bologna nel 1916 da genitori ferraresi, presto vi si trasferisce, rendendo Ferrara il perno della sua attività letteraria. Ma Ferrara è anche la città di altri importanti cineasti come Florestano Vancini, Folco Quilici, Gianfranco Mingozzi. Sia Antonioni che Vancini utilizzano la loro città natale come set per i primi lungometraggi, Cronaca di un amore (1950) e La lunga notte del '43 (1960), ed entrambi avevano già ambientato nel ferrarese le loro prime opere: Vancini gira tra il 1949 e il 1959 una quarantina di documentari, molti dei quali realizzati tra Ferrara e il Delta padano, mentre nel 1943 Antonioni inizia a lavorare al documentario Gente del Po. Questi ed altri sono i titoli inseriti all'interno del percorso qui proposto attraverso una delle città più cinematografiche della regione.
LE TAPPE PRINCIPALI
Corso della Giovecca
Tennis Club Marfisa
Michelangelo Antonioni ambienta Cronaca di un amore, il suo lungometraggio d'esordio, a Milano, ma cita la sua città d'origine in alcune sequenze del film.
Il circolo sportivo Marfisa, situato al civico 170 di Corso della Giovecca, compare durante le indagini che l'investigatore privato assoldato dal marito di Paola Molon (Lucia Bosè) compie proprio a Ferrara, città nella quale la ragazza ha abitato da giovane.
Antonioni era socio del circolo, come anche Bassani; i due infatti, conosciutisi da studenti e diventati amici, condividono la passione per il tennis, di cui molti elementi andranno anche a confluire poi nel romanzo Il giardino dei Finzi Contini.
Sinagoga
Via Giuseppe Mazzini, 95
È la sinagoga frequentata dai protagonisti de Il giardino dei Finzi Contini (De Sica, 1970).
Bassani la descrive così: “Quando ci incontravamo sul portone del Tempio, in genere all’imbrunire, dopo i laboriosi convenevoli scambiati nella penombra del portico finiva quasi sempre che salissimo in gruppo anche le ripide scale che portavano al secondo piano, dove ampia, gremita di popolo misto, echeggiante di suoni d’organo e di canti come una chiesa – e così alta, sui tetti, che in certe sere di maggio, coi finestroni laterali spalancati dalla parte del sole al tramonto del sole al tramonto, a un dato punto ci si trovava immersi in una specie di nebbia d’oro – c’era la sinagoga italiana”.
Ex teatro "Giuseppe Verdi"
Piazza Giuseppe Verdi, 1
Ne Il giardino dei Finzi Contini è il cinema che vediamo frequentare da Giorgio (Lino Capolicchio) e dove viene arrestato Bruno Lattes, personaggio che ritorna in vari scritti di Bassani.
Piazza del Municipio
Cinema Sala Estense
Seguendo un percorso parallelo tra opera e vita, nel 1995, lo stesso anno in cui vince l'Oscar alla carriera, Antonioni torna a girare a Ferrara con Al di là delle nuvole, uno dei suoi ultimi lavori, co-diretto con Wim Wenders, tratto dal suo scritto Quel bowling sul Tevere.
Nel primo episodio del film, Silvano e Carmen si incrociano al cinema. Gli interni sono del Cinema Sala Estense e, quando all'uscita i due si incontrano, si trovano in Piazza del Municipio.
Castello Estense
Largo Castello, 1
Il Castello Estense compare più di una volta nella storia del cinema.
Visconti, allora trentaseienne, decide di girare il suo primo film Ossessione (1943) nel ferrarese perché, come lui stesso dichiara: “volevo farne il racconto di un certo tipo di società italiana rimasta intoccabile: il sottoproletariato della Valle Padana”. Quando il vagabondo Gino (Massimo Girotti) è a Ferrara città le scene vengono ambientate al Castello Estense, Piazza della Repubblica e via dei Saraceni.
In La lunga notte del ’43 di Vancini, tratto da una delle 5 storie ferraresi di Bassani, è luogo dell'eccidio fascista. Gli antifascisti vengono fucilati nella notte proprio davanti al muretto del Castello Estense e sotto gli occhi del proprietario della farmacia (ancora presente, davanti alla lapide dei martiri) Pino Barilari, che assiste impotente prima al massacro e poi al ritorno di Anna, reduce da una notte passata con Franco. Il film è girato prevalentemente in studio a Roma dove viene ricostruito integralmente il Castello Estense e l'allora Corso Roma, mentre gli altri esterni sono girati a Ferrara. Vancini con E ridendo l’uccise (2005) tornerà poi a mostrare Ferrara, ma Piazza del Duomo e il Castello Estense vengono ricostruite in studio in Bulgaria.
Il Castello è presente anche nell'episodio ferrarese di Al di là delle nuvole e, infine, nel film Le amiche (Antonioni, 1955) compare il dipinto Le muse inquietanti di Giorgio de Chirico, che raffigura questo monumento simbolo di Ferrara.
Palazzo Prosperi-Sacrati
Corso Ercole I d'Este, 23-35
Qui è collocata l'abitazione di un'amica di Paola, Matilde, in Cronaca di un amore. È una delle tappe percorse dall'investigatore sulle tracce della donna.
Antonioni utilizzerà il palazzo anche in Al di là delle nuvole: è l’appartamento dove Silvano e Carmen non consumano il loro amore.
Corso Ercole I d'Este
Nel film Il giardino dei Finzi Contini, Corso Ercole I d'Este conduce verso casa Finzi Contini (il muretto di Parco Massari corrisponde a quello della villa nel film).
Le riprese delle villa dei Finzi Contini sono state effettuate a Monza. Il parco nasce come mescolanza del parco monzese e Villa Ada a Roma e la villa è Villa Litta Modigliani a Vedano al Lambro, situata a ridosso del Parco di Monza.
Cimitero monumentale della Certosa
Via Borso d'Este, 1
In La lunga notte del ’43 è nella chiesa della Certosa che si incontrano di nascosto Anna, la moglie di Barilari (Belinda Lee), e Franco (Gabriele Ferzetti), suo spasimante prima del matrimonio.
Piazza Ariostea
In Piazza Ariostea si trova la casa della protagonista di Amore amaro, interpretata da Lisa Gastoni. Nel 1974, dopo 14 anni da La lunga notte del '43, Florestano Vancini torna a girare a Ferrara Amore amaro, liberamente tratto dall'omonimo racconto di Carlo Bernari.
La storia d'amore impossibile tra un giovane studente e una trentacinquenne vedova e con figli durante l'epoca fascista è nel racconto ambientata a Roma, ma Vancini decide di spostare l'azione a Ferrara perché, dice: “Io non ho conosciuto la Roma d'anteguerra e non sarei riuscito a esprimerla. La Ferrara di quell'epoca invece l'ho conosciuta, vi ho trascorso la fanciullezza, ho conosciuto quella città un po' sonnolenta che sentiva l'alito della campagna, dove gli avvenimenti arrivavano attutiti e il tempo pareva scandito dal lento passare del Po”.
Dopo le riprese del film Vancini dichiara però di non volere mai più girare un film a Ferrara, perché ormai troppo lontana dalla città tanto amata dei suoi ricordi.
Il film viene girato anche nella colonia montana di Lizzano in Belvedere (BO), frequentata da Vancini da ragazzo.
Cimitero ebraico
Via delle Vigne, 22
È il cimitero dove viene seppellito Alberto (Helmut Berger) ne Il giardino dei Finzi Contini, ma è anche utilizzato nel film come muro di cinta del giardino dei Finzi Contini, un tratto che spesso viene scavalcato dai protagonisti.